Ecco la soluzione!
La disinfestazione è un intervento mirato all’eliminazione definitiva degli infestanti da ambienti pubblici o privati. Richiede l’impiego di personale qualificato, che utilizzi prodotti certificati e metodologie avanzate per neutralizzare gli infestanti in modo efficace e duraturo. Solo un approccio specializzato garantisce il controllo totale del problema, preservando la salute delle persone e l’integrità degli spazi.
Trovare insetti tra i prodotti alimentari può sembrare un fastidio domestico, ma le conseguenze sono spesso ben più gravi, soprattutto in ambito aziendale.
Gli insetti infestanti si nutrono e si riproducono all’interno degli alimenti, compromettendo la loro integrità e qualità. Questo porta a un deterioramento rapido del prodotto, rendendolo inadatto al consumo umano. La presenza di parassiti può inoltre causare alterazioni nel sapore, nell’odore e nell’aspetto degli alimenti, rendendoli visibilmente contaminati e poco appetibili.
Alcuni parassiti possono veicolare batteri, muffe o allergeni che contaminano gli alimenti, mettendo a rischio la salute dei consumatori. L’ingestione di cibo infestato può causare disturbi gastrointestinali, reazioni allergiche o altre patologie legate a contaminazioni microbiche.
In ambito domestico, la perdita può sembrare limitata a qualche confezione di farina o zucchero, ma nelle aziende alimentari le conseguenze finanziarie sono molto più rilevanti. La necessità di scartare grandi quantità di merce infestata comporta sprechi ingenti, costi aggiuntivi per la sostituzione dei prodotti e potenziali sanzioni in caso di controlli sanitari.
Per le aziende che operano nel settore alimentare, la presenza di parassiti può compromettere gravemente la reputazione e la fiducia dei clienti. Un episodio di infestazione può tradursi in perdita di clienti, danni all’immagine aziendale e difficoltà nel mantenere o acquisire nuovi mercati.
Se non individuata e trattata tempestivamente, l’infestazione può estendersi rapidamente ad altri prodotti e aree della dispensa o magazzino, complicando la gestione del problema. Questo può portare a una situazione di emergenza difficile da controllare senza interventi professionali.
Gli Anobidi sono una famiglia di coleotteri che comprende circa 1500 specie, di piccole dimensioni, con colore che varia dal marroncino al nero e corpo allungato o ovale. Il capo è spesso nascosto sotto il pronoto e le zampe corte si inseriscono in scanalature nella parte inferiore del corpo. Le femmine depongono le uova su riserve di cibo adatte allo sviluppo delle larve, che scavano gallerie circolari all’interno del substrato (legno o derrate alimentari) e si impupano sotto la superficie.
In Italia alcune specie sono infestanti comuni di magazzini e depositi alimentari (come l’Anobio del pane e l’Anobio del tabacco), altre attaccano manufatti lignei (es. Tarlo comune del legno, Orologio della morte) o piante agricole (cereali, legumi, spezie, tabacco).
Il ciclo vitale degli Anobidi può durare da 1 a 3 anni, con la fase larvale che causa i danni maggiori scavando nel legno o nel prodotto alimentare.
La Calandra del grano (Sitophilus granarius) è un piccolo coleottero appartenente alla famiglia dei Curculionidi, con una lunghezza che varia tra i 3 e i 5 millimetri. Il suo corpo è di colore marrone, con tonalità che possono andare dal chiaro allo scuro, e presenta un lungo rostro caratteristico, oltre ad antenne rossastre e piegate a gomito. Il pronoto e le elitre sono punteggiati, con solchi longitudinali ben visibili. Questo insetto è privo di ali posteriori, quindi incapace di volare, ma si muove rapidamente.
La Calandra è un parassita tipico delle cariossidi di diversi cereali conservati in magazzino, in particolare frumento, orzo, mais e prodotti derivati come le paste alimentari. I danni più rilevanti sono causati soprattutto dalle larve, che si sviluppano all’interno dei semi, ma anche gli adulti contribuiscono al deterioramento delle derrate.
Durante l’inverno, la Calandra sopravvive allo stadio adulto all’interno dei magazzini. La femmina, utilizzando il rostro, scava un piccolo foro nella cariosside dove depone un singolo uovo per ogni seme. Questa fase può durare diversi mesi, durante i quali vengono deposte più di 200 uova. Dopo circa una o due settimane, dall’uovo schiude una larva apoda che si nutre dell’amido contenuto nel seme, sviluppandosi fino alla maturità in circa un mese. La larva si impupa sempre all’interno della cariosside, da cui emergerà l’adulto.
Il ciclo biologico della Calandra prevede almeno tre generazioni all’anno, (anche sei in condizioni ambientali ottimali).
In Italia, le due specie di coleotteri più diffuse e problematiche nelle industrie alimentari sono il Silvano dentellato (Oryzaephilus surinamensis) e il Silvano comune (Oryzaephilus mercator). Entrambi sono infestanti abituali di mulini, pastifici e aziende che si occupano della lavorazione e dello stoccaggio di cereali e prodotti vegetali.
Questi insetti hanno un corpo stretto, piatto e allungato, di colore bruno rugginoso, e misurano tra i 2,5 e i 3 mm di lunghezza. Grazie alle loro ridotte dimensioni, sono in grado di insinuarsi anche all’interno di alimenti confezionati, rendendo particolarmente complessa la loro individuazione e disinfestazione.
Il Silvano dentellato e il Silvano comune attaccano un’ampia varietà di alimenti, tra cui frumento, riso, orzo, mais, farine, paste alimentari, pane, biscotti, frutta secca, legumi secchi, semi oleosi e derivati, caffè, tabacco, cacao, vegetali essiccati, copra e spezie. Tuttavia, le infestazioni di questi coleotteri nei cereali si verificano quasi sempre in seguito ad attacchi precedenti di altri insetti, come Calandre e Cappuccini, o in presenza di semi già danneggiati o spezzati, poiché i Silvanidi non sono in grado di perforare da soli cariossidi integre.
Queste caratteristiche rendono fondamentale adottare misure preventive e di controllo specifiche, soprattutto nelle aziende alimentari, per evitare la diffusione di queste specie.
Il Tribolio delle farine (Tribolium castaneum), noto anche come Tribolio castano, è uno degli infestanti più longevi e diffusi nelle industrie alimentari. Predilige derrate polverulente e ricche di amido come farine, semole e crusche, ma grazie alla sua elevata polifagia si nutre anche di una vasta gamma di prodotti vegetali, tra cui arachidi, copra, ricino, sesamo, lino, leguminose, cereali da granella, frutta secca, cacao, cioccolato e manioca.
I danni più significativi si riscontrano nelle farine, che in breve tempo assumono una colorazione rosa-brunastra e sviluppano un odore sgradevole dovuto alle secrezioni ghiandolari dell’insetto, contenenti chinoni. Queste alterazioni chimiche comportano una riduzione del contenuto di tiamina (vitamina B1) e un aumento dei livelli di acido urico e acidi grassi liberi, compromettendo gravemente la qualità nutrizionale e organolettica del prodotto.
Un’infestazione protratta per 2-3 mesi è sufficiente a degradare irreparabilmente le farine, rendendole inadatte alla panificazione e all’uso alimentare. Per questo motivo, il Tribolio delle farine rappresenta una minaccia economica rilevante per l’industria alimentare, richiedendo monitoraggio costante e interventi tempestivi per il suo controllo.
Tra gli insetti che infestano le derrate alimentari, particolare rilievo assumono alcuni Lepidotteri comunemente noti come “tignole”. Le specie più dannose e diffuse in Italia sono la Ephestia kuehniella (tignola grigia) e la Plodia interpunctella (tignola fasciata).
La tignola grigia predilige farine e semole, mentre la tignola fasciata si adatta a un’ampia varietà di alimenti, tra cui semi, pasta, frutta secca, noci, cacao e dolciumi. I danni maggiori sono causati dalle larve, che si nutrono degli alimenti infestati e li rendono inadatti al consumo, contaminandoli con lunghi fili sericei simili a ragnatele.
Dal punto di vista igienico-sanitario, le infestazioni possono avere conseguenze rilevanti: gli addetti alla lavorazione e allo stoccaggio delle derrate, così come i consumatori, possono manifestare reazioni irritative o allergiche a seguito di contatto, inalazione o ingestione di residui larvali. Inoltre, le larve possono danneggiare anche i materiali di confezionamento e gli imballaggi, perforandoli con il loro apparato boccale per raggiungere il substrato alimentare o per allontanarsene.
Dopo un accurato sopralluogo, il nostro personale specializzato sarà in grado di individuare i punti critici da monitorare e di dirigere una dettagliata analisi del rischio.
Si procederà all'installazione di dispositivi specifici (erogatori ad esca, trappole a cattura o collanti), con lo scopo di monitorare le aree sottoposte a verifica.
Controlli periodici per tenere sempre sotto controllo l'infestazione. Ad ogni passaggio verrà aggiornato il Registro di Monitoraggio rilasciato al cliente dopo il primo intervento.
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